Norcia

Norcia-Criptoportico

Una vasta necropoli messa in luce alla fine del secolo scorso conferma una continuità di insediamenti dall’Età del ferro all’epoca romana. Tra i corredi di rilievo spiccano le ceramiche rinvenute nelle tombe a camera di epoca ellenistica.
Nei pressi del luogo in cui sorgeva il santuario, edificato nel V sec. a.C., furono rinvenuti numerosi bronzetti votivi e parte delle strutture.
La creazione del municipio romano trasforma l’assetto urbanistico e la realtà agricola del territorio; vaste aree sono assegnate a nuovi coloni e la pianura di S. Scolastica divisa in lotti. Le preesistenti tombe a camera, scavate nel terreno, cadono in disuso, sostituite da tombe monumentali. Mura strade e nuovi edifici imprimono alla città l’inconfondibile impronta della romanità.
Recentemente, attraverso la fotografia aerea, è stata resa possibile l’individuazione dei principali edifici pubblici, il teatro e l’anfiteatro.

Il criptoportico romano

L’edificio, corrispondente probabilmente alla piazza del foro della città antica si compone di due parti: una superiore (portico) fuori terra e una inferiore (criptoportico) completamente interrata. Il collegamento era in antico assicurato da una scala. Realizzato in opera incerta e coperto da una volta a botte, riceve luce e aria da piccole finestre a “bocca di lupo” situate al centro degli intercolumni del portico. Quest’ultimo è a navata unica con il prospetto interno a colonne di ordine dorico in laterizio. La pavimentazione è realizzata con un cocciopesto molto spesso. La trabeazione era in legno decorata con lastre di terracotta, il tetto a doppio spiovente. Lo scavo ha permesso di datare la costruzione nella seconda metà del I sec. a.C.
La felice situazione logistica ha permesso di utilizzare parte dell’edificio accanto al portico come antiquarium e come esposizione dei corredi delle tombe e delle capanne rinvenute nel corso degli scavi in loc. campo Boario. Nelle vetrine e nei pannelli sono ampiamente illustrate sia la situazione geologica che la situazione archeologica e storica di Norcia preromana e romana.

Triponzo. La grotta del Lago

La grotta si apre sulla sponda destra del Nera a circa 50 metri sull’attuale livello del fiume, immediatamente a monte della confluenza con il fiume Corno. Nel corso del V millennio a.C. un’imponente barriera naturale di travertino, alta 70 m. si innalzò immediatamente al di sotto della confluenza tra i fiumi, sbarrando la valle e provocando l’innalzarsi delle acque dei due fiumi, sino a riempire le valli a nord con un grande lago. Le acque del quale penetrarono all’interno della grotta, nascondendo al di sotto di una coltre di limi lacustri, spessa 8 m., i resti di culti funerari di età neolitica. La grotta, dall’imponente androne alto oltre 10 m. e profondo almeno 60, è a tutt’oggi colma di depositi lacustri, ricchi di microfossili dulcicoli, depositi nei quali sono in corso gli scavi della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria. Resti degli stessi depositi, che formavano il fondo del lago, si trovano ancora lungo il sentiero, offrendo un immediato contatto con un paleoambiente profondamente diverso dall’ attuale.