Quando la Comunicazione diventa Conoscenza - Perugia 28 novembre 2018

A due anni dalla scossa di terremoto che ha gravemente colpito i comuni della Valnerina, producendo danni notevolissimi al patrimonio culturale riferibile sia ai beni immobili (principalmente chiese) che ai beni mobili di carattere storico-artistico, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, che fin dall’inizio dell’emergenza ha lavorato in stretta sinergia con l’Unità Regionale di Crisi del MiBAC , con la Regione Umbria - Protezione Civile, con i Vigili del Fuoco, con l’Ufficio diocesano dell’arcidiocesi di Spoleto - Norcia, con i comuni interessati e con il Nucleo tutela Patrimonio culturale, presenta un programma progettato dai suoi tecnici che consente di visualizzare attraverso un ricco repertorio di immagini tutti i lavori che si sono svolti nei principali cantieri di ‘messa in sicurezza’.

In una delicata fase di passaggio dall’emergenza alla ricostruzione, questo materiale che potrà essere consultato on line nel sito della Soprintendenza, costituisce un indispensabile archivio documentario che non solo racconta ai cittadini quali sono state le fasi degli interventi, ma che potrà anche essere la base per ogni progetto di ricostruzione.

La comunicazione diviene così conoscenza di operazioni tecniche che vanno dalla selezione delle macerie, ancora in corso in numerose chiese di Norcia e degli altri comuni, ai primi prelievi delle opere mobili, avvenuti con le squadre di pronto intervento anche quando le macerie non erano ancora state sgomberate dall’interno degli edifici, alla raccolta e catalogazione dei frammenti di affreschi, come nel caso emblematico di San Salvatore a Campi, per i quali sono in corso progetti di ricomposizione per una loro ricollocazione, curati dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro del MIBAC.

Dai prelievi al ricovero nel deposito regionale di Santo Chiodo, dove sono state messe in sicurezza ca. 6400 opere; dalla prima archiviazione al quotidiano lavoro di catalogazione dei beni, con incarichi dati dalla Soprintendenza a giovani storici dell’Arte; dalle messe in sicurezza con operazioni di pronto intervento operate dai restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze(MIBAC)e nei prossimi mesi da restauratori umbri che otterranno una borsa di studio finanziata dalla Consulta delle Fondazioni bancarie dell’Umbria, ai primi interventi di restauro programmati dalla Regione Umbria con l’utilizzo dei fondi degli sms solidali e dal MIBAC (Ufficio del Soprintendente speciale per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma) con fondi già assegnati.

Il sistema premetterà di essere continuamente implementato e sarà dunque un ‘archivio parlante’ (come tutti gli archivi dovrebbero essere); si presenta dunque come un work in progress che senza alcun intento celebrativo vuole solo assolvere ad uno dei compiti della pubblica amministrazione: quello di rendere sempre più trasparente e partecipata la sua azione, dichiarando anche inevitabili ritardi e difficoltà nella prospettiva e nella speranza di un loro superamento.

Il coinvolgimento nella giornata di presentazione di tutti i protagonisti istituzionali dei due anni di emergenza in Umbria, consentirà di fare un punto della situazione (tra i tanti già presentati)  sulla base di un concreto resoconto di quanto è stato fatto e di quanto si dovrà fare nei prossimi mesi.

Le immagini anche questa volta parleranno più dei report, delle relazioni tecniche, dei pur necessari rendiconti economici e speriamo che aiutino i cittadini a dialogare con le Istituzioni.

Locandina 28 novembre