Gubbio

Gubbio-Teatro

Il territorio ha restituito resti di frequentazioni comprese tra il Neolitico e la prima età del Ferro.
Le Tavole Iguvine, il noto testo umbro in parte redatto in caratteri umbri e in parte latini, documentano l’esistenza della città-stato, confermata da rinvenimenti di materiali databili al IV sec. a.C. Tutte le testimonianze architettoniche note dell’area urbana, quali il teatro, il mausoleo, così detto di Pomponio Grecino, resti di murature, appartengono tuttavia all’età romana.
La città di epoca augustea, disposta alle pendici del Monte Ingino, nasce perfettamente quadrata e si sviluppa in terrazzamenti lungo la collina. Gli scavi hanno messo in luce alcune case, la cui lettura ha consentito di stabilire l’intensa frequentazione abitativa prolungatasi almeno fino al IV secolo d.C.
Tra questi edifici va menzionata la domus con un ambiente mosaicato decorato da un èmblema centrale con raffigurazione del mito di Scilla e i compagni di Ulisse.

Il Teatro romano e area della Guastuglia

L’edificio é costruito in blocchi squadrati di pietra calcarea lavorati a bugnato. Ha due ordini di arcate, di cui rimangono in piedi l’ordine inferiore e alcuni archi corrispondenti alla galleria superiore. Resti di opera reticolata sono presenti nei corridoi dei vomitori.
La cavea é divisa in quattro cunei e le fasce in cui non erano presenti i gradini accoglievano probabilmente scale in legno. Il piano dell’orchestra, pavimentato con lastre di pietra calcarea, permette la raccolta delle acque piovane in una grande cisterna sotto il pulpitum. La frons scaenae ha due nicchie laterali quadrangolari e una nicchia centrale semicircolare. Residui della decorazione architettonica sono conservati presso il Museo Civico (palazzo dei Consoli). Nello stesso Museo sono anche presenti resti di un’iscrizione di epoca augustea che si riferisce a restauri eseguiti dal magistrato della città Cneo Satrio Rufo che “… a sue spese fece il tetto delle basiliche, fissò con ferro le travi del tetto, fece il pavimento di pietra …”.
Presso il teatro è presente un piccolo antiquarium realizzato sopra una domus romana.

Gubbio-Guastuglia

L’area archeologica della Guastuglia comprende un intero quartiere di epoca romana con un lussuoso ed imponente edificio, probabilmente una villa, pavimentato con raffinati mosaici.
Gli ambienti della domus costituiscono un’efficace attestazione del grado di sviluppo dell’edilizia privata nella Gubbio romana alla fine del I sec. a.C. Elementi iconografici riferibili al mosaico figurato suggeriscono inoltre l’ipotesi di interventi di ristrutturazione avvenuti nel corso del III-IV sec. d.C. I soggetti raffigurati ritraggono due figure femminili semisdraiate come in un banchetto, il mosaico è infatti noto con questo nome, una delle quali porge la coppa ad un giovane nudo, Bacco, pronto a versare il vino. Sullo sfondo appare un altro personaggio, forse un cacciatore, armato con arco e faretra.
L’area, dotata di pannelli esplicativi, rimarrà aperta al pubblico per tutto il periodo estivo.

Monumento funerario

La sepoltura erroneamente attribuita a Pomponio Grecino è situata lungo via del Mausoleo. Ha una struttura circolare in opera cementizia originariamente rivestita di grossi blocchi di calcare locale. All’interno la camera sepolcrale, molto ben conservata, ha pareti a blocchi squadrati di calcare locale e volta a botte. La struttura si data in epoca augustea.

Museo civico

Ha sede nel Palazzo dei Consoli, in Piazza della Signoria. Sono conservati numerosi reperti provenienti dalla città antica e dal suo territorio (urnette, stele funerarie, decorazioni a rilievo), dalle diverse necropoli della città. In una saletta appositamente dedicata, sono conservate le famose “Tavole di Gubbio”, scoperte nel 1444, tavole di bronzo (III-I sec. a.C.) che recano inciso un lungo testo, redatto in umbro e latino, in cui si delinea il quadro della struttura sacra e laica della città-stato italica, la sua topografia, i collegi, le divinità.
Nelle sale di più recente sistemazione sono esposti i materiali della città antica e del territorio, presentati con una sistemazione metodologicamente ordinata in base a rinvenimenti topografici e a cronologia.